Popolari venete: approvata mozione FdI, Razzolini, “tavolo tra Regione e Governo per risposte adeguate”

27 aprile 2021

(Arv) Venezia 27 apr. 2021 - Un tavolo di concertazione con il Governo per conoscere tempistiche, anticipi e saldi dei ristori dovuti ai truffati delle banche popolari venete. E’ quanto prevede la mozione presentata dal consigliere regionale Tommaso Razzolini di Fratelli d’Italia, sottoscritta dai colleghi del gruppo consiliare, approvata dal Consiglio regionale.

“Il Veneto e in particolare le province di Treviso e Vicenza - spiega il consigliere Razzolini - sono state tra le più colpite dal crack delle banche popolari venete. Una vicenda dovuta prevalentemente a mala gestione, normative penalizzanti e controlli oltre modo discutibili. A pagare il conto più salato sono stati migliaia di risparmiatori che hanno visto depauperarsi decenni di lavoro e sacrifici lacerando un territorio intero. E nei casi più estremi inoltre si sono registrati anche alcuni suicidi legati al crack”.

"La speranza era che l’istituzione del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) - prosegue Razzolini - potesse quantomeno ristorare i risparmiatori di almeno una parte di quanto perso. Ciò non è accaduto, e a diversi mesi dalla scadenza per l’adesione al Fir si constata invece una situazione stazionaria di assoluta incertezza”.

"Per accelerare sui rimborsi - aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia – si recuperi il fondo da 100 milioni di euro promesso da Banca Intesa Sanpaolo, istituendo un fondo d’indennizzo territoriale a favore dei Comuni delle province di Treviso e Vicenza da destinare in proporzione al numero di soci e al risparmio privato perso da ciascuna municipalità”

“Cosa non funziona nella procedura? Almeno tre punti - sottolinea Razzolini - Il Mef non autorizza la Commissione tecnica, che esamina le domande, a deliberare cumulativamente, così da velocizzare le risposte. Ci sono inoltre troppi livelli di controllo, ben tre, due dei quali vengono svolti da Consap e l’ultima dalla Commissione tecnica che esamina e delibera le domande singolarmente. Il tutto corredato da una burocrazia abnorme che porta a tempi biblici".

“Cosa si poteva fare di più? Il costo totale del Reddito di cittadinanza - chiosa il consigliere regionale - si aggira intorno ai 7 miliardi, cifra che, in parte, si sarebbe potuto spendere per rimborsare in via prioritaria i truffati delle banche. Ora la Giunta regionale si faccia promotrice di un tavolo di concertazione con il Governo al fine di ricevere adeguate risposte in merito a tempistiche, procedure dei pagamenti, acconti e saldi del ristoro, nonché sull’operatività della Consap e della Commissione Tecnica del Mef".